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Nono dono: la libertà da egoisticale a sacrificale. Il visualizzato
Figliale me l’ha irrobustita..
5) Discipulare è:
*) Per conseguire la mia metamorfosi come Lui la sua.
Metamorfosi Figliale.
1) La sua: i quattro beni liberamente sacrificati con
modalità divine; specie: devotissimo al Padre. Ne
consegue un meglio personale e un bene ecclesiale:
può far Chiesa: ecclesiabile, in due modi.

Pneumatica magia quella del visuato Paterno, che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la libertà egoisticale,
ed ecco uscir fuori la libertà sacrificale. Satana me
l’ha rapita. Il visuato Paterno me l’ha restituita. Il visualizzato
Figliale me l’ha irrobustita. L’ha fatto insegnandomi
l’unico vero discipulare, che non è: veritare, cultuare, pregare;
non è neppure profetare, esorcizzare, miracolare;
non è ascoltare, familiarizzare.
1) Ma è fare quello che Gesù non ha fatto: rinnegare se stesso.
2) Fare quello che Gesù ha fatto: ‘Prendere ogni giorno la
mia croce di odio ecclesiale’.
3) Viverla come Gesù l’ha vissuta: con devoto silenzioso
amore sacrificale.
4) Per conseguire la mia metamorfosi come Gesù ha conseguito
la sua.
Metamorfosi è trasformazione.
Non una qualsiasi trasformazione. Essa suppone un essere
vivente che ha la possibilità di trasformarsi in uno
migliore, passando per la morte sua. Il punto focale della
metamorfosi è la morte di un vivente.
1) Morte di necessità naturale: come per un bruco che
morendo si trasforma in farfalla.
2) Morte libera per una creatura che gode di libertà sacrificale,
qualità essenziale dell’amore sacrificale.
Indicata così la natura di una metamorfosi, passiamo ora a
identificare la sua (poi a specificare la mia). Gesù è in possesso
di una varietà di beni, e quindi di una ricchezza di
beni. Non cercate in Lui il minimo male, perché non c’è.
1) Gesù possiede un bene fisico: la vita.
2) Un bene morale: la sua perfezione assoluta nell’agire.
3) Un bene messianico: una missione sostanziale di partecipazione
eterna.
4) Un bene divino: la sua personale Figlialità divina.
Che ne fa? Con libertà piena, ampiamente e miracolosamente
dimostrata, Lui decide per il sacrificio totale di tutta
questa ricchezza di beni.
Decisa la distruzione fisica, morale, messianica e divina,
la vuole totale, pubblica e ufficiale. La vive senza dubbi,
senza tentennamenti, con una modalità marcatamente
divina: con devoto silenzioso amore sacrificale. Ne è
pieno e in forma personale per cui nessuno come Lui potrà
mai vivere una sacrificalità così perfetta. Il suo amore
sacrificale lo fa devotissimo al Padre, ed è proprio quella
somma devozione che opera lo scatto della sua metamorfosi
Figliale. Il sacrificio di tutto il suo bene lo volge in un
meglio davvero grandioso.
1) Ne consegue un meglio personale:
a) da mortale a immortale
b) da corpo della morte a corpo della Risurrezione
c) da corpo materiale a corpo spiritualizzato
d) da corpo animato a corpo Pneumaticizzato con qualità
superiori.
A questo punto la metamorfosi Figliale la si può descrivere
così: trasformazione in meglio di una varietà di beni
liberamente sacrificati. La sua metamorfosi ha avuto questa
portata personale, ma ha avuto pure una portata ecclesiale.
Gesù col suo meglio personale consegue un generoso
bene ecclesiale. Il suo spirito acquista potenzialità che
prima non aveva. Si rende espropriabile, cedibile, concepibile,
vivibile al sacrificale. Si è fatto ecclesiabile: può
fare Chiesa: può unire a sé una moltitudine stabilendo con
essa una comunione che va all’eterna. Ha già fatto Chiesa
in modo accidentale mediante la Parola, la fede e i segni
della fede. Una Chiesa che va in esaurimento e già cede il
posto a una Chiesa sostanziale prodotta dal visuato
Paterno che fa visualizzato il Figliale. Chi vede la sua
metamorfosi? Chi compie la propria. Chi vede la sua
Risurrezione? Chi va confezionando la propria.

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