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Nono dono: libertà rinnovata: da egoisticale a sacrificale.
1) Il potere della libertà egoisticale Satana lo ha collocato:
nel sentire, nel piacere e nell’acconsentire.
2) L’esercizio del potere è dato dal concorso di tre elementi:
il piacere che elimina ogni contrarietà, azionato
dall’Agente, e da me prontamente assecondato.

Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la libertà egoisticale
ed ecco la libertà sacrificale. Ci siamo accostati alla
egoisticale esaminando la libertà pura e semplice.
a) È un potere radicato in ogni essere vivente, in ordine
al suo vivere, al suo fare. Potere e esercizio di esso.
d) Assegnato a ogni essere vivente: dal vegetale, all’animale,
all’uomo, all’angelicale, per quanto in forme diverse.
c) La forma data da Dio ad ogni potere è quella di un
concentrato di potenzialità che vanno in esercizio
gradualmente, seguendo la crescita evolutiva dell’essere
cui fu assegnato il potere.
d) Nell’uomo la libertà riferita alla vita fisica, alla
morale e alla intellettuale, dà vita a tre forme diverse:
la libertà fisica, la morale, la intellettuale.
Queste nozioni applicate alla libertà egoisticale ci hanno
dato questa sua presentazione: ‘È il potere proprio dell’amore
egoisticale e l’esercizio di esso’. È l’amore
Paterno che si è fatto mio con una concezione battesimale
cresimata e che Satana mi ha bloccato su di me, ottenendo
l’amore egoisticale. Con questo amore posso desiderare,
volere, prendere e godere quello e chi mi piace. Dunque
Satana mi ha dotato di libertà egoisticale.
a) Il potere di amarmi e di odiare sicuramente me lo ha inserito
in qualcosa di reale. In tre cose me lo ha inserito:
1) Nel sentire: io ho un sentire che non è udire o ascoltare.
Il sentire me lo dà l’amore Paterno; esso ha una validità
così acuta, così sottile, così forte che mi arriva
sempre: non manca mai, ed è verace. L’avevamo chiamata
(cfr: N°19) la veracità del sentire.
2) Nel piacere: il piacere è il sapore proprio dell’amore:
ha un sapore di dolcezza, di squisitezza, di deliziosità:
non cala mai, non lo perde mai: non c’è amore Paterno
insipido. Il piacere rimane inalterato anche nell’amore
egoisticale, che non ha più in sé la vita, a la morte; per
cui io sento il piacere della morte dell’amore; operazione
magica di Satana, il quale con la veracità del sentire
è riuscito a ben coprire la falsità del piacere.
3) Nell’acconsentire: il consenso è proprio della razionalità
umana, e viene ottenuto facilmente dal sentire di
piacere.
b) L’esercizio del potere viene garantito dal concorso
simultaneo, concorde e leale di queste tre componenti:
1) Il piacere dell’amarmi: il piacere che mi cuoce subito,
elimina qualsiasi resistenza interna o impedimento
esteriore, e mi lancia in modo irresistibile alla presa e
al godimento di ciò che mi piace. Lascio pensare a voi
alla cocìa sessuale che ognuno ha avuto nella sua età
evolutiva. Il piacere dell’amarmi è un potenziale magico,
ma senza il suo Agente non farebbe un passo.
Sempre pronto è:
2) Dall’Agente della morte azionato: il piacere brilla,
affascina e attrae, ma la forza che mi lancia è una sola:
l’Agente della morte. Mi lancia alla presa con una forza
irresistibile, ostinata, imbattibile. Che Cresima inferna39
le in azione! Immortale: non cessa mai la sua azione:
dovrei bloccarla con la Cresima Figliale, che non toccherà
mai comunque la parità di forze.
3) Da me prontamente assecondato. Chi non resiste al fascino
avvolgente e immobilizzante del piacere? Chi mai può
opporsi alla potenza travolgente dell’Agente della morte?
Il consenso fluisce spontaneo e irriformabile. Questo in
azione. E in composizione? Bene iniziale e potere finale.
Coercibile il primo. Incoercibile il secondo.

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