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Nono dono: la libertà da egoisticale a sacrificale. Il visualizzato
Figliale me lo ha irrobustito.
6) Discipulare è:
c) Pregare: copertura, glorificazione, facilitazione.
d) Non è profeticare, esorcizzare, miracolare
e) Non è ascoltare, non è familiarizzare

Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la libertà egoisticale
ed ecco uscir fuori la libertà sacrificale.
Da Satana rapita, dal visuato Paterno restituita, dal visualizzato
Figliale irrobustita. Con queste conoscenze il
Figlio me la fa robusta:
1) Il Figlio viene in Gesù a pieno carico sacrificale.
2) Viene a viverlo per mano dell’odio ecclesiale.
3) Senza lamento se non quello di una sacrificalità Paterna
non concessa al Figlio.
4) Rimuovendo ogni tentativo di deviazione.
5) Insegnando ai suoi il vero unico discipulare:
Prima fa pulizia generale:
a) Discipulare non è veritare.
b) Non è cultuare.
c) Non è pregare.
Il pregare è un atto religioso che è sempre a portata di
mano, essendo un atto personale, che non abbisogna di
alcuna mediazione sacerdotale. Proprio per questo si presta
meglio a una facile manipolazione.
Gesù non si è limitato a mettere in guardia da facili sofisticazioni,
ma le ha colte in azione in persone bene conosciute,
e non le ha semplicemente riferite ad altre persone,
ma gliele ha date da vedere proprio alle persone che le
andavano producendo.
1) Preghiera di copertura: nel suo insegnamento Gesù
diceva: guardatevi dagli scribi: ‘divorano le case delle
vedove e fingono di pregare a lungo’ (strumentalizzazione).
La preghiera a copertura delle malvagità messe
in atto su persone meno coperte.
2) Preghiera di esaltazione: la preghiera veniva adoperata
e viene tutt’oggi adoperata per fare delle ammirate comparse:
(finalizzazione) ‘Quando pregate, non siate come
gli ipocriti, che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe
e negli angoli delle piazze, per apparire davanti agli
uomini. In verità vi dico: hanno già la loro ricompensa’.
Qui non abbiamo solo una preghiera che fa da copertura
all’amore egoisticale che va all’assalto di beni che
sono di proprietà altrui; abbiamo una preghiera egoisticizzata
dal di dentro in modo da servire unicamente a
riscuotere lode e ammirazione dagli uomini.
3) Preghiera di facilitazione salvifica: altra sofisticazione
di ieri e di oggi: assegnare alla preghiera del dire la salvezza
che compete solamente al Padre. ‘Perché poi mi
chiamate: Signore! Signore! E non fate le cose che vi
dico? Non chiunque mi dice: Signore! Signore! Entrerà
nel Regno dei Cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio
che è nei cieli’.
d) Non è neppure profeticare, non è esorcizzare, non è
miracolare. ‘Molti mi diranno in quel giorno:
Signore! Signore! Non abbiamo profetato nel tuo
nome e nel tuo nome scacciato i demoni, e nel tuo
nome fatti molti prodigi?’. Allora io dirò loro: Non
vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi operatori
di iniquità. Dov’è l’iniquità? È nel profetare,
esorcizzare, miracolare egoisticali.
e) Non è ascoltare, non è familiarizzare: il padrone si
leva e chiude la porta, e voi fuori a gridare: Signore,
aprici! ‘Non so di dove siete!’. Abbiamo mangiato e
bevuto con te, hai insegnato nelle nostre piazze!
‘Non so di dove siete. Allontanatevi, operatori di
ingiustizia.
Quello che non è: in elenco. Cos’è allora questo discipulare?

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