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Nono dono: libertà rinnovata: da egoisticale a sacrificale.
Rinnovazione della libertà. Persona libera; la libertà della
persona; la liberazione. Liberazione in teologia è dal peccato.
Ci si fa entrare la liberazione dalla schiavitù sociale:
teologia della liberazione: ora battezzata come la pace
egoisticale. Satana ha assegnato all’amore egoisticale la
qualità della libertà; così abbiamo la libertà egoisticale.

Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova.
1) Tocca il Battesimo e la Cresima: ed ecco un battesimo
cresimato Figliale cosciente.
2) Tocca il peccato: offesa fatta a Dio, ed ecco la malattia
dell’amore.
3) Tocca la morte fisica: castigo del peccato, ed ecco il
dono Paterno di una vita sacrificale.
4) Tocca la Confessione; ed ecco la Medicazione.
5) Tocca la sua Eucarestia; ed ecco la mia.
6) Tocca la Messa; ed ecco la mia sacrificalità di libera
scelta che mi fa amare quella di necessità di dono.
7) Tocca la guerra: castigo di Dio; ed ecco il prodotto dell’amore
di odio universale.
8) Tocca la pace egoisticale; ed ecco la pace sacrificale.
L’azione magica del visuato Paterno non ha ancora però
terminato la sua operazione di rinnovo.
1) C’è un termine da sempre usato per descrivere lo stato
di una persona umana: il termine è questo: la persona
libera. Esso si contrappone a uno stato non solo diverso,
ma contrario: la persona schiava. Due termini che si
pongono l’uno contro l’altro: contrapposti.
2) Quando il libero e lo schiavo lo si astrae dalla realtà concreta,
allora abbiamo un altro termine astratto: la libertà.
Un termine che formò la triade rivoluzionaria francese
che alla fine del 1700 immerse la Francia in un orribile
bagno di sangue. Libertè, Egalitè, Fraternitè. La libertà si
oppone al termine schiavitù. La libertà sta ad indicare
una qualità pregiata e ambita del vivere umano.
3) C’è un terzo termine usato per indicare una operazione
di passaggio dalla schiavitù alla libertà, ed è: liberazione.
L’operazione può avere un senso inverso: schiavizzazione:
passaggio dalla libertà alla schiavitù. Questo termine
ha sempre avuto un suo spazio nella teologia cristiana;
riferito al peccato, si è sempre parlato della liberazione
dalla schiavitù del peccato, e non si è sbagliato.
Ma ai giorni nostri si è fatta entrare nella teologia anche la
liberazione dalla schiavitù sociale: ‘quella schiavitù che
pone una massa di indigenti alla mercè di pochi potenti politici
ed economisti’. Così i nostri fratelli dell’America Latina
vanno accendendosi al fuoco della teologia della liberazione
sociale. Guardata con forte sospetto dalla Chiesa romana, fu
inizialmente combattuta come una realtà inficiata di comunismo
e di lotta di classe. Sembra che ora nella sua visita
brasiliana il Papa l’abbia battezzata, chiamandola: liberazione
integrale della persona: dalla schiavitù interna ed esterna.
Un battesimo che lo Pneuma non trascrive nel suo registro
pneumatico. Quello che è successo alla pace succede quindi
pure alla libertà. Abbiamo battezzato la pace egoisticale e
abbiamo messo al bando la pace sacrificale. Ora lo facciamo
con la libertà: stiamo inalberando la libertà egoisticale, mentre
mettiamo al bando la libertà sacrificale. Così ci è uscita
la qualifica di una libertà che stiamo battezzando: è la libertà
egoisticale. Questa qualifica viene dal visuato Paterno, il
quale prende in mano, te la mette al muro e poi te la inchioda
al muro con un cartello inequivocabile: la nostra libertà è
egoisticale. Ci mette anche il sottotitolo: è mondana, è sollecitata,
è voluta, è esigita, è imposta dall’amore egoisticale. È
la qualità più ambita da Satana quando ci ha manipolato
l’amore Paterno. L’amore egoisticale avrà la sua libertà e
tutti sulla scia di Satana: libertà egoisticale!

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