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Nono dono: da egoisticale a sacrificale: la libertà. Il
sacrificale il Padre lo vive in me. Io dovrei vivere con Lui.
È la vocazione basilare universale. Ma Satana mi lascia
la libertà e me la fa egoisticale.
La sacrificalità sul Padre e sui fratelli. Non più figlio di
Dio, non più metamorfosi, solubile, ma potere infernale.
Mi fa pure la egoisticalità sacrificale.

Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la libertà egoisticale
ed ecco uscir fuori la libertà sacrificale. È il potere del
Dio Paterno. Libertà sacrificale Paterna. È radicata nel suo
piccolare eternale. Ma là non vi attinge il sacrificale. Gli
occorre una metamorfosi con la quale va in riduzione di
potenzialità sacrificali. Le realizza nella coppia e nella
famiglia angelica. Per la sua libertà sacrificale può maturare
l’angelo infernale che gli apre la via al sacrificale in
coppia e in famiglia umana.
*) A me incominciato si dà da vivere al sacrificale.
1) Lui lo vive in ogni mia azione che automaticamente mi
si fa carica di amore di odio.
2) Lo vive nella sua Chiesa universale.
a) Con una sconfinatezza da commuovere i cuori più
ferrigni.
b) Lo vive in maniera toccante: in silenzio, con amore,
devotissimo al suo amore sacrificale.
3) La sua sacrificalità tocca profondità inaudite, fino a
raggiungere l’abissalità eternale.
Per quella sua libera sacrificalità raggiunge l’eternità sacrificale.
Il suo Pneuma non fa altro che fissare la sacrificalità
Paterna eternalizzata. Ne è venuta la presentazione perfetta
del Padre: ‘Io sono Colui che è il libero sacrificale temporale
ed eternale’.
*) Io dovrei viverla con Lui.
A questo punto possiamo infatti ricavare la vocazione
basilare universale e che forma la ragione Pneumatica dell’essere
e della esistenza umana.
Io, voi, tutti, siamo chiamati a vivere la nostra libertà
sacrificale. Mi si è dato da vivere proprio al sacrificale; lo
faccio con libertà piena, se qualcuno non me la avesse
strappata. Quello fu Satana.
1) Mi ha rapito la libertà sacrificale in un modo scaltrissimo.
L’amore Paterno sacrificale me lo perverte in egoisticale,
lasciandomi tutta la libertà, ma sostituendone
l’oggetto. La libertà sacrificale mi si è trovata trasformata
in libertà egoisticale.
2) In più, ha volto la sacrificalità (assegnata all’odio) sul
Padre e sui fratelli. Amandomi, io faccio il sacrificatore
del Padre e dei fratelli. A me la vita egoisticale, al
Padre e ai fratelli la morte sacrificale. Per difendere la
mia vita egoisticale uccido il Padre e i fratelli. Mi sembra
vita la mia, ed invece è la morte dell’amore.
3) Io non sono un figlio di Dio, perché non vivo più la
libertà sacrificale.
4) Non sono più in cammino verso l’eterna comunione di
vita con il Padre, ma verso l’eterna comunione di morte.
5) Satana strappandomi la sacrificalità mi ha impedito la
mia metamorfosi sacrificale; mi ha tagliato fuori dalla
mia salvezza.
6) Il sacrificale è la mia salvezza, l’egoisticale è la mia
rovina. Il sacrificale è la via paradisiaca, l’egoisticale è
la via infernale.
7) Satana mi ha rapito il mio potere: la mia libertà sacrificale,
e mi ha passato il potere infernale della libertà
egoisticale. Io non sono più capace di libera sacrificalità.
L’inganno non finisce qui.
Satana ha assegnato alla egoisticità umana una sua sacrificalità.
L’amore di odio è capace di grandiosi sacrifici.
L’amore paterno e materno è di una egoisticità spaventosa
e favolosa. È capace di una sacrificalità continuata, profonda,
vasta e eroica.
I genitori parlano infatti di immani sacrifici, e noi siamo
anche pronti ad ammirarli. Ma ora che cogliamo la portata
di una egoisticità sacrificale, come ammirali ancora?
Anche il lavoratore, quanti sacrifici: egoisticità sacrificale.
Gli sportivi: sacrifici di egoisticità sacrificale. La vera
libertà sacrificale la esercita colui che si toglie ogni piacere,
che accetta ogni contrarietà, e si lascia odiare. Non
abbiamo questo potere; e chi ce lo restituisce è il Figlio.

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