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Ottavo dono rinnovato: la pace rinnovata. La pace egoisticale
ha vari ambiti.
1) Il più vicino: quello famigliare. L’amore egoisticale dà
vita a vari fenomeni nei quali la costante è sempre il
godimento accoppiato, col quale conseguire una pace
egoisticale apportatrice di sola morte.

 
Il visuato Paterno, col suo tocco Pneumatico, va ricavando dal vecchio fideato una successione di doni rinnovati:
‘Un battesimo cresimato Figliale cosciente rinnovato, un
peccato rinnovato, una morte fisica rinnovata, una
Medicazione rinnovata, una Eucarestia rinnovata, una
Messa rinnovata, una sacrificalità fisica rinnovata, una
guerra rinnovata, una pace rinnovata’. Dalla Messa mangiata
attingo la sacrificalità mia. Quella di libera scelta,
che mi fa amare quella di necessità. Gli agenti, cui il Padre
ha affidato l’azione di morte fisica: il corpo mio, il creato
suo e i fratelli nostri, li sento contro di me e quindi nemici
miei. Mi tolgono la vita, ma prima ancora tolgono la
pace al mio vivere. La persona vuol vivere in pace.
Vuol godere la sua vita senza essere disturbato, e meno
ancora vietato. La persona vuole la pace. Gesù ci ha fornito
una chiara, precisa, e verace distinzione di pace. Una dal
mondo, l’altra da Cristo. Dal mondo, pace mondana. Da
Cristo, pace cristiana. La mondana la costruisce l’amore
egoisticale; la cristiana la costruisce l’amore sacrificale.
La pace egoisticale funziona in tutti gli ambiti umani.
Accostiamoci al più vicino a noi tutti: una pace egoisticale
famigliare. Si compone di varie espressioni di godimento
della vita famigliare, oltre che individuale. Ecco i principali
fenomeni famigliari suscitati dalla pace egoisticale
famigliare.
1) Il rimandare la tribolazione della carne il più possibile.
La famiglia nuova non vuole subito il carico dei figli.
2) Il contenere la tribolazione dei figli nei limiti del piacere.
3) Lo scaricare il peso ingombrante dei genitori anziani
sugli istituti di assistenza: genitori al Ricovero.
4) La tranquilla sicurezza morale del sessuare sponsale
senza figlializzare.
5) La consensualità sponsale a sessuare tranquillamente al
di fuori dell’ambito famigliare. Lui con un’altra lei; lei
con un altro lui.
6) La naturalezza del dividersi, dei separarsi e del divorziare
per costruire una pace egoisticale nuova sulle
ceneri di quella precedente.
7) La resezione morale e talora fisica di quella figlialità
che soffoca malamente la pace egoisticale. La brutta
sorte che tocca ai figli della droga e della delinquenza.
Tutti questi fenomeni famigliari sono produzione diretta
della pace egoisticale famigliare. La vuole l’amore egoisticale
che è quel mondo che in tutti è presente: un godimento
a due non disturbato da alcuno.
Questa pace egoisticale non è apportatrice di vita né ai singoli
che amano la morte viva dell’amore, né all’istituto
famigliare. Una pace accumulatrice di morte. Non vi cercate
l’amore sacrificale, anche se quella coppia, di sacrifici
ne può fare un lungo elenco; in prima fila: il doppio
lavoro: in casa e fuori. Non è una famiglia cristiana questa:
famiglia bene radicata nel Maligno, con tanto di matrimonio
religioso. È cristiana quella in cui l’amore sacrificale
si fa strada tra le fitte maglie dell’amore egoisticale.

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