Nono dono: la libertà egoisticale in sacrificale. La sacrificale
è divina Paterna. Le sue radici, la sua metamorfosi. Ilsuo viverla nella famiglia angelica e umana. In me al mio
vivere e ora in ogni mia azione. In una Chiesa universale è
sconfinata; è modale (silenzio, amore, devozione). Va in
profondità e in abisso: quello lo fissa in morte eternale.
Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la libertà egoisticaleed ecco uscir fuori la libertà sacrificale. La egoisticale
sta ora davanti a noi in tutta la sua chiarezza.
Dell’amore egoisticale è potere ed esercizio:
1) Satana me lo ha impiantato: sul sentire, sul piacere e
sull’acconsentire. 2) Funziona a meraviglia con il concorso simultaneo del
piacere dell’amarmi, del suo Agente e di me consenziente.
3) Il potere egoisticale presente in tutti e uguale in tutti,
varia poi nel suo esercizio.
Ieri decisamente frenato, oggi sfacciatamente scatenato e
incontenibile. Non c’è una sola libertà che sfugge alla
egoisticità dell’amore, nemmeno la libertà religiosa.
Libertà egoisticale: prodotto genuino e autentico di
Satana; magicamente funzionale.
Chi me l’ha fatta così visuale?
Il visuato Paterno me l’ha fatta letturale.
Fu il visuato Paterno a mostrarmi una meravigliosa e commovente
libertà sacrificale.
È una libertà presente solamente in Dio.
È una libertà divina.
È una libertà personale, è Paterna.
Libertà sacrificale Paterna. Ha le sue radici nel suo eterno
piccolare nei confronti del Figlio: nel talamo eterno il
Padre è libera espropriazione, cessione, personificazione
di Figlio, comunione.
Non ammiro più la Paterna grandezza, ma la sua libertà
sacrificale. In quel talamo la sua libertà non attinge però il
sacrificale.
Di qui, la sua operazione metamorfosale. Liberamente si
potenzializza (si riduce a un concentrato di potenzialità)
nel suo amore, rendendosi: espropriabile, cedibile, concepibile,
vivibile al sacrificale.
Realizza la sua potenzialità nella famiglia angelica e così
può disporre di un angelo infernale che apre la via al
Padre, per realizzarla nella famiglia umana. Anche il mio
incominciare l’ha raggiunto l’amore Paterno sacrificale:
espropriato mi si è ceduto: dal suo Agente si è fatto concepire,
da vivere mi si è dato al sacrificale.
In piena libertà la vive il Padre in me: dal momento iniziale
in cui Satana ha bloccato in me e su di me l’amore
Paterno. La sua libertà sacrificale si attua in ogni mia azione.
Ad ogni mio scatto automatico di amore per me che è
anche odio, accetta liberamente di lasciarsi sacrificare.
Libero morendo. Se dal piano personale passiamo al piano
ecclesiale, perché Lui fa Chiesa con la sua libertà sacrificale,
e la sua è l’unica Chiesa universale e quindi cattolica,
allora siamo davanti a una libertà sacrificale che si
muove con sicurezza in una massa enorme.
Suscita e conduce forme di sacrificalità tanto vaste, tanto
svariate, tanto profonde, da restare in ammirazione appena
appena credibile, tanto supera la nostra disposizione ad
accogliere una sacrificalità da capogiro. Non è solo la
sconfinatezza della sua libertà sacrificale; ancor più il
modo con cui esprime la sua libera sacrificalità.
1) La svolge con un silenzio che non ha mai voluto rompere
in secoli e secoli di storia umana.
2) Con un amore linearissimo che non conosce variante
alcuna.
3) Con una devozione a se stesso che lo fa essere l’unico
perché della sua sacrificalità: ‘Io sono Colui che è il
libero sacrificale’. Con una tale libertà non tiene percorsi
orizzontali, ma si sprofonda in percorsi verticali,
fino a toccare profondità non visuate.
La sua libertà sacrificale si sprofonda tanto, da toccare
abissi sbalorditivi che liberamente vuole non più risalibili.
Lo Pneuma suo ferma l’eternità infernale; ora completiamo:
la sua libertà sacrificale vuole la fissità di una morte
eternale.
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