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Ottavo dono: pace rinnovata: la cristiana.
A confronto la mondana e la cristiana: origine, destinazione,
modalità, funzione, e contenuti diversi. Pace cristiana:
è pienezza di vita; non lo è la presente che è parzialità:
inizio e fine. Lavoro faticoso, conoscenze lente,
affetti varianti, malattie, dolore e morte.
Come mai non siamo sazi? Con l’amore egoisticale il parziale
è totalizzato.

Pneumatica magia quella del visuato Paterno: tocca e rinnova.
Tocca la pace egoisticale in ogni suo settore: famigliare,
sociale e mondiale, ed ecco una pace sacrificale.
1) Quella viene dal mondo e si qualifica mondana. In ciascuno
di noi c’è una porzione di mondo ed è da noi
stessi la spinta automatica alla pace egoisticale. La mia
vita prontamente afferrata dalla mia egoisticità vuole la
pace perché il suo godimento non venga né contrastato,
né impedito. Per una vita gaudente mi occorre la
pace. Preme a noi la pace egoisticale. Non dispiace
certo a Satana. Se un dispiacere lo coglie è dalla sua
incapacità a garantircela, perché l’amore egoisticale è
già odio infernale, sempre pronto a fare azione di morte
e a strapparci malamente dalla pace agognata.
2) Di fronte alla pace mondana si pone la cristiana: perché
viene da Cristo.
La diversità tra pace mondana e cristiana emerge chiaramente
e prontamente:
1) Diversità di origine: la mondana: solo dal mondo; la
cristiana unicamente da Cristo.
2) Diversità di destinazione: la mondana serve unicamente
al tempo presente; la cristiana ha destinazione futura,
con generosi riflessi pure sul presente.
3) Modalità diverse: la mondana è asacrificale: non vuole
il sacrificio; la cristiana la si consegue unicamente
mediante il sacrificio.
4) Diversità di funzione: la mondana svolge unicamente
una funzione di servizio: serve unicamente al godimento
pieno della vita presente: fornisce la pace al mio
vivere. La cristiana è svolgimento di vita in modo tale
da tendere alla sua pienezza.
5) Diversità di contenuto: la mondana favorisce la morte
dell’amore; la cristiana alimenta la vita dell’amore, da
cui viene la pienezza di vita.
Le due paci hanno due qualità diverse: la mondana è godimento
della vita presente (statica); la cristiana è conseguimento
di una pienezza di vita (dinamica). La pace cristiana
si definisce così: è pienezza di vita. Non si identifica
con la presente, la quale è parzialità di vita: è una vita parziale.
La sua parzialità viene fissata da vari elementi:
1) Questa vita ha un suo inizio e una sua fine. La sua fine
è legata alla sua sacrificalità: dono Paterno di una vita
sacrificale. È dunque una vita di transito o di passaggio,
è una vita di pellegrinaggio.
2) La vita fisica domanda oggi più di ieri una applicazione
continua e faticosa al lavoro quotidiano.
3) La vita intellettuale procede con immensa fatica, urtando
malamente contro i suoi limiti.
4) La vita affettiva è sempre aperta alle variazioni e ai
naufragi.
Il nostro corpo vivente conosce con troppa frequenza
malattie, dolore e angoscia.
Data la vistosa parzialità di questa vita, come mai siamo
presi dalla insaziabilità: viviamo, vogliamo vivere sempre,
la sua conclusione la sentiamo come la rivincita di uno che
ci ha vietato il possesso gaudente della vita presente?
È superficiale e meschina la risposta dei miei fratelli: qui
sappiamo com’è, di là non lo sappiamo.
Satana ci dà la giusta risposta: con l’amore egoisticale ve
la faccio prendere come totale: una vita parziale ve l’ho
fatta amare come totale. Il peccato di fondo comune a
tutti. Totalizzato il parziale.
‘Chi ama la sua vita la perde’...

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