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Nono dono: la libertà da egoisticale a sacrificale.
3) Gesù respinge decisamente ogni deviazione dal sacrificale.
a) Quella satanica: suggerire un beneficale egoisticale,
una manifestazione messianica asacrificale, una
cultuazione asacrificale.
b) Quella Pietrina: due deviazioni pacificate: via al
Satana angelico, via al Satana umano.
 
Pneumatica magia quella del visuato Paterno, che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la libertà egoisticale
ed ecco uscir fuori la libertà sacrificale. Satana me
l’ha rapita. Il visuato Paterno me l’ha restituita. Il visualizzato
Figliale me la fa irrobustita.
1) Il Figlio viene in Gesù, a pieno carico di sacrificalità
personale, avuta da generazione Paterna temporale, nel
talamo Paterno metamorfosale. L’ha qualificata: non
sacrificalità di necessità, ma libertà sacrificale; la libertà
è una qualità propria dell’amore sacrificale.
2) Viene a viverla. Accoglie devotamente il dono Paterno
di una Chiesa privilegiata ebraica satura di amore di
odio. Gesù gli dà scioglimento e gli impone la forma
che Lui vuole: una sacrificalità totale, pubblica e ufficiale.
Per quell’atto sacrificale da Lui liberamente
voluto non ha alcun lamento.
3) Il duplice lamento è riservato alla sacrificalità che non
gli è acconsentita. È la sacrificalità abissale eternale
esclusiva del Padre, e che fa sentire al Figlio lo stato di
abbandono: ‘Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?’.
Il Figlio viene in Gesù, a vivere la sua sacrificalità
personale, profondale, e solamente temporale.
4) Uno sguardo attento lo dobbiamo pure a ciò che respinge.
Gesù respinge in modo veemente ogni tentativo di
deviazione. La tentazione non viene certamente da Lui,
ma da chi è totalmente difforme da Lui.
A)Il tentativo (spirituale interiore) più massiccio di
deviarlo dalla sua sacrificalità gli viene da Satana.
Triplicato tentativo progressivo. Nel digiuno quadragesimale
Gesù lo respinge in modo veemente.
a) Satana fa appello al miracolante amore beneficale
Figliale: procurati il bene alimentare con un
miracolo: sassi in pane. Gesù respinge il gesto
beneficale che sarebbe sortito egoisticale.
b) Satana suggerisce una manifestazione messianica
(spettacolare) asacrificale. Gesù prontamente la
respinge.
c) Satana offre un regno reale, ma non sacrificale,
solamente cultuale: i miei regni saranno tuoi con
un solo atto di adorazione a Satana indirizzato.
Triplicato tentativo che ottiene da Gesù una cacciata
personale: ‘Va’ via, Satana!’. Farà ritorno
nell’orto degli Ulivi, con un secondo triplicato
tentativo (di superare la sua Figlialità), cui Gesù
risponderà con quel triplicato orato lamento al
Padre indirizzato, di cui già abbiamo parlato.
B) Il tentativo (sensibile esteriore) più massiccio di
deviarlo dalla sua sacrificalità Figliale gli viene dal
primo dei suoi: da Pietro. A Cesarea di Filippo Gesù
fa un piccolo sondaggio tra si suoi apostoli. ‘Chi
dice la gente che sia il Figlio dell’Uomo?’. Poi il
sondaggio si restringe: ‘Ma voi chi dite che io sia?’.
Pietro ha un Gesù Paterno e vi legge una risposta infallibile:
‘Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente!’. Gesù affida
a Pietro il primato nell’amore sacrificale. Ma non ha sbagliato?
Infatti da allora Gesù incominciò a mostrare ai suoi
discepoli come Egli doveva andare a Gerusalemme, e patire
molto, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti
e dagli scribi, ed essere ucciso, e al terzo giorno risorgere.
Un discorso aperto. Pietro lo invita a un dialogo personale
e Gesù ci sta in disparte. Lo rimprovera per quella
uscita sbagliata. Scongiura Dio: ‘Lungi da te, Signore!’. Poi
si pone in sua chiesa: ‘Questo non ti avverrà!’. Gesù ascolta
ad occhi bassi; a quel dire, li punta su Pietro, poi li fa
roteare sugli altri a chiamata generale su Pietro: ‘Via, lontano
da me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non hai il
sentire di Dio, ma degli uomini!’. Non ha sbagliato, anche
se ha il primato dell’amore egoisticale. Che dice Gesù a noi
oggi: dal primato beneficale a quello sacrificale.

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