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Nono dono: la libertà da egoisticale a sacrificale. Il visualizzato
Figliale me l’ha irrobustita.
5) Discipulare è:
c) Nel modo con cui Lui lo ha fatto:
1) Con devoto: il Padre a sé, il Figlio al Padre. La mia
devozione da: il Padre è sorgente subendo. Poi la
morte viva la indirizza con la sua intensità. Io la
prendo devotamente.
2) Silenzioso: col silenzio prendo, col gridare respingo.
Il silenzio dal Padre e dal Figlio.

Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la libertà egoisticale,
ed ecco venir fuori la libertà sacrificale. Satana me l’ha
rapita. Il visuato Paterno me l’ha restituita. Il visualizzato
Figliale me l’ha irrobustita. L’ha fatto insegnandomi l’unico
vero discipulare. Che non è: veritare, cultuare, pregare,
profetare, esorcizzare, miracolare, ascoltare, familiarizzare.
Ma è: rinnegare me stesso: in continuità. Devo dirmi di no
al continuo scorrere del mio sentire, agire e acconsentire:
proprio di uno che per istinto si ama e odia. Posta la condizione
al mio rinnegarmi posso passare al mio discipulare
vero e proprio: ‘Prendo la mia croce ogni giorno e seguo
Gesù’. La croce necessaria la si accetta. Solamente la croce
libera la si prende liberamente. Gesù la prende espropriandosi
e cedendosi liberamente all’odio ecclesiale. L’odio
umano che chiamo ecclesiale fa su la mia croce; mi sento
libero davanti ad essa: non mi manca il mio odio micidiale
per abbattere quello del fratello. Se non lo faccio è perché
dispongo di amore sacrificale col quale liberamente prendo
la croce dell’odio ecclesiale. Non lo farei mai se non conoscessi
per via Pneumatica il gestore dell’odio ecclesiale.
Conosciamo fin troppo bene il cogestore dell’odio ecclesiale:
è il nemico che ci sta davanti all’occhio del corpo o della
mente. Noi ci fermiamo a lui e non passiamo oltre. Il visuato
Paterno mi ha allungato la vista fino a vedere il gestore
dell’odio eclesiale: lo spirito di amore del Padre che si irradia
metamorfosato in ogni umana creatura. Il visuato
Paterno, insieme al visualizzato Figliale, hanno dato svolgimento
al mio discipulare. Discipulare è prendere la mia
croce di odio ecclesiale e viverla alla maniera con cui la
vive il Padre e l’ha vissuta il Figlio. Come il Figlio io la
devo vivere con devoto, silenzioso amore sacrificale. Sono
le modalità essenziali al mio discipulare.
a) La modalità prima: con devoto: la mia devozione è
tutta al Padre. Se ne ho per il Figlio, essa pure terminalmente
va al Padre. È l’unica sorgente dell’odio ecclesiale,
e quindi della croce. Lui gestisce l’odio ecclesiale:
devoto al suo amore sacrificale, e conduce la morte
dell’amore nella sua creatura. L’accetta con un silenzio
che non fu mai rotto nello scorrere dei secoli di storia
umana e non si interromperà mai. Fino a oggi non si è
mai fatto conoscere. Oggi prende a farcelo noto. Non
un solo lamento, non solo nel tempo, ma neppure nell’eterno.
La morte subita è viva: capace di fare azione
di morte sugli altri. La persona è cogestrice col Padre
dell’odio ecclesiale, ma la sua azione di morte, la sua
intensità e la sua destinazione sono personalmente
regolate dal Padre. È questo che ottiene la mia totale
devozione a Lui nell’atto di prendere e di vivere la mia
croce di odio ecclesiale. Mi fa pronto a fare la sua squisita
volontà: a prendere la mia che viene dalla sua.
b) La seconda modalità: il silenzio: il mio reagire rinnovato
davanti all’odio ecclesiale mi viene dal mio
amore di odio, che mi fa sbraitare fuori e mi manda
in ebollizione dentro.
Il mio silenzioso prendere la croce è segno di spegnimento
dell’amore di odio. Due silenzi: silenzio
verbale: pronto a farsi non appena ho fatto presente
al mio fratello l’azione di morte che fa su di me.
Silenzio mentale: la mente col mio sentire è l’ostinato
rifugio del mio amore di odio. Lo spegnimento
totale me lo può dare il visuato Paterno: il Padre che
subisce in silenzio, seguito dal Figlio.

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