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Ottavo dono: la pace rinnovata.
4) Nell’ambito mondiale: egoisticale è la pace che vogliamo,
e ci dà la guerra. La atomica non l’avremo per la
egoisticità umana e per il disegno Paterno. Quale pace
ci danno le nazioni? Una coscienza crescente richiede
la egoisticale, e i capi fanno di tutto per darla.

Pneumatica magia quella del visuato Paterno: tocca e rinnova:
1) Tocca il Battesimo e la Cresima: ed ecco un battesimo
cresimato Figliale cosciente.
2) Tocca il peccato ‘offesa fatta a Dio’; ed ecco la malattia
dell’amore.
3) Tocca la morte fisica castigo del peccato; ed ecco il
dono Paterno di una vita sacrificale.
4) Tocca la Confessione, ed ecco la Medicazione.
5) Tocca la sua Eucarestia, ed ecco la mia.
6) Tocca la Messa, ed ecco la mia sacrificalità di libera
scelta che mi fa amare quella di necessità.
7) Tocca la guerra castigo di Dio, ed eccone il prodotto
dell’amore di odio universale.
1) La pace che vogliamo noi è l’egoisticale. La vogliamo
per goderci la vita, e ci viviamo.
È proprio questa la pace che alimenta tutte le guerre di
questo mondo. Ma per quanto abbiamo a dare fondo
alla nostra egoisticità, una guerra non riusciremo a provocare:
ed è la guerra atomica.
E non perché l’umanità sia preoccupata delle sue sorti,
ma perché l’egoisticità umana non vorrà mai un simile
olocausto che sarebbe universale.
Chi conduce l’egoisticità umana è il Padre, il quale non
permetterà mai a Satana (non spiace a lui la cosa) di
annullare i suoi disegni.
Una parola d’ordine Satana fa scorrere nella Chiesa:
tutti al servizio della pace egoisticale. Un’altra diversa
fa muovere lo Pneuma: al servizio della pace sacrificale.
Il Padre ha affidato al cosmo la propria fine, e nessuno
sarà capace di annullare la sua disposizione. La
pace che noi vogliamo dunque è solo egoisticale.
2) Quella che ci danno le nazioni che pace è? Diciamo: le
nazioni, e non i capi delle nazioni, i quali sono fortemente
condizionati proprio dalle loro nazioni. Si sta
formando e consolidando a livello mondiale una
coscienza sempre più forte, sempre più esigente e sempre
più obbligante: è la coscienza mondiale di pace
egoisticale. L’umanità vuole sempre più la pace, perché
va velocemente crescendo il livello dell’amore egoisticale.
Sicuramente vi abbiamo contribuito noi pure
come Chiesa cristiana. Ogni anno infatti, con la
Giornata Mondiale della Pace, diamo una forte accelerata
alla coscienza mondiale per la pace. L’umanità
vuole la pace egoisticale e i capi delle nazioni non possono
ignorare questa gigantesca pressione.
Di qui la pace che i capi delle nazioni si affrettano a conseguire.
Così i capi delle nazioni ricorrono al dialogo, al
compromesso, alle transazioni, alle intese, agli intermediari,
pur di giungere alla pace. Un lavorìo enorme, un
intreccio favoloso di incontri, una rete intricatissima di
intese per sbloccare, per smussare, per ottenere mediante
compromesso una accettazione. Il caso attuale della conferenza
di pace per il Medio Oriente. Quale pace conseguiranno
le nazioni interessate? Non certo una pace sacrificale,
ma sicuramente egoisticale; e questa porterà in
germe sicuramente altre nuove guerre. Le nazioni ambiscono
unicamente a una pace egoisticale; ma non è per
questa via che si avrà la pace. Il pianto di Gesù si allunga
fino a giungere ai nostri giorni, e viene a cadere sulla
nostra incoscienza: ‘Se la mia Chiesa almeno avesse a
conoscere quello che porta alla pace mondiale!’. È solamente
la pace sacrificale. Una Chiesa sacrificale rimane
l’unica speranza per una pace mondiale.

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