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Ottavo dono: la cristiana.
Pienezza di vita: ci arrivo col sacrificio della parzialità.
Dono Paterno universale, con tanto di amore sacrificale
che non funziona più, perché Satana me lo ha fatto egoisticale.
Occorre trasformarlo in beneficale e sacrificale
libero, per essere pronto al sacrificio di necessità. Lo faccio
con l’amore Figliale.

Pneumatica magia quella del visuato Paterno, che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la pace egoisticale,
ed ecco la pace sacrificale, chiamata anche cristiana,
perché viene unicamente da Cristo. Il quale (consegue la
sua) domanda a Maria e ottiene una parzialità di vita, per
farne un sacrificio totale, pubblico e ufficiale.
1) Non accetta e non permette che la vita gli venga tolta in
modo diverso. Se Gesù si fosse lasciato uccidere dai
suoi compaesani pur con devoto silenzioso amore
sacrificale, avrebbe conseguito una metamorfosi solo
strettamente personale: che è ‘trasformazione in pienezza
di vita di una parzialità di vita devotamente sacrificata
con silenzioso amore sacrificale’. Avremmo
avuto solamente la pace di Cristo lasciata a noi come
modello da imitare.
2) Ma Gesù consegue pure una metamorfosi ecclesiale (fa
possibile la nostra) (dal suo spirito): trasformazione in
ecclesiale del suo spirito beneficale liberamente e
devotamente sacrificato. Cessa di far del bene sui corpi
ammalati e deceduti per darsi da vivere a quanti lo
accolgono facendo Chiesa con loro.
Così si fa pronto il suo spirito sacrificale vissuto che mi dà
la Pace Cristiana. È volontà di Cristo donare a noi la sua
pace Cristiana: portarci alla pienezza di vita: ‘Vi do la mia
pace’. Diversa da quella mondana per contenuto come
pure per il modo di conseguirla.
La mondana con l’amore Paterno egoisticale, la cristiana
con l’amore Figliale sacrificale.
Sarebbe da stolti e da sciocchi pensare e sperare un puro e
semplice passaggio: Lui ce la passa bell’e fatta, noi la riceviamo;
è tutto l’opposto. La pace cristiana è pienezza di
vita; ci si arriva col sacrificio della parzialità.
Non che togliamo la vita: non è sacrificale da mai. La vita
non la facciamo noi sacrificale. La troviamo già tale. È
dono Paterno universale la vita fisica sacrificale. Non è
assolutamente castigo divino per il peccato. Mi domanda
che quel dono io lo accolga prima e lo viva nell’ora con
devoto silenzioso amore sacrificale. Per quel sacrificio di
sua vita il Padre mi passò il suo amore sacrificale; ma ora
non funziona più. Satana, l’amore Paterno non me lo ha
strappato di dosso, ma me lo ha trasformato in amore insacrificabile:
è l’amore Paterno egoisticale che non vuole il
sacrificio della mia vita fisica. Con l’amore egoisticale
odio e combatto contro la morte fisica, pur sapendo che
non mi è data alcuna speranza di vittoria. A questo punto
si fa urgente una mia prima metamorfosi possibile unicamente
dallo spirito di amore Figliale sacrificale.
1) Trasformazione in amore beneficale e sacrificale del
mio amore egoisticale liberamente sacrificato. La indicazione
di Gesù è chiarissima: se qualcuno vuole la
pienezza di vita futura si toglie la miriade di piaceri e
delle cose e delle persone, compreso il piacere della
vita parziale. Rinnegandomi l’amore egoisticale mi
faccio pronto a lasciarmi odiare con devoto silenzioso
amore sacrificale.
2) Questa prima metamorfosi mi dispone perfettamente
alla seconda metamorfosi di necessità: trasformazione
in pienezza di vita della sua parzialità devotamente
sacrificata per accettazione. La morte fisica si pone in
dipendenza totale dalla morte egoisticale.
Morte santa da vita santa. Il cristiano di oggi corre un
gravissimo pericolo: di una morte disperata, per una
vita tutta piacerata.
Due metamorfosi per la Pace Cristiana.

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