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Ottavo dono rinnovato: la pace rinnovata.
2) Secondo ambito: quello sociale. Oggi prevale sul privato.
Ci offre più sicura ricchezza, che provoca due
movimenti:
a) la rincorsa all’egoisticale sociale
b) la fuga dal sacrificale.
Accelerata la abbiamo da rapporti sociali cresciuti. Dai
mezzi di comunicazione e dalla pubblicità. Tutti si lasciano
prendere la mano, Chiesa compresa.

Il visuato Paterno, già pronto per le future nuove generazioni,
va a toccare il vecchio fideato, lo trasforma e lo rinnova.
Prendono così a scorrere doni rinnovati che ci fanno sapere
quale sarà la Chiesa del futuro. Dal battesimo cresimato
Figliale cosciente rinnovato ci siamo portati al dono della
pace rinnovata. La sacrificalità Figliale presente nella Messa:
Corpo dissanguato che va in manducazione e bibizione, mi
passa la mia: quella di libera scelta che mi fa accettare e
amare quella di necessità: la mia sacrificalità fisica. Gli agen-
ti, cui il Padre ha affidato l’azione di morte fisica, Satana me
li fa sentire nemici: corpo mio, creato suo, fratelli nostri. Mi
tolgono una vita che amo perdutamente, come pure mi tolgono
la pace al mio vivere. Una pace che il mondo mi dà; mondana
dunque, voluta dal mio amore egoisticale. La persona
vuole vivere in pace in tutti i settori della sua vita: vuole
godere indisturbata nell’ambito famigliare. È lì che prende il
via la pace egoisticale famigliare, con tutte quelle manifestazioni
che vanno spiazzando qualsiasi morale famigliare che
non sia regolata da tutto ciò che è piacerato.
*) Affiancata a questa ecco il farsi di una pace egoisticale
sociale. La vita umana scorre tra due poli: il privato e il
sociale. Sempre coesistiti, ma con un andamento diverso.
In un ambiente agricolo si aveva la prevalenza del privato;
i contatti col sociale erano assai limitati. Con l’avvento
della grande industria il sociale è passato al comando.
Si è imposto con una sua offerta: offre maggiore e più
sicurezza e un maggiore potere economico. Rende possibile
una vita più goduta. Sono nati così e si sono ingigantiti
due movimenti sociali:
1) L’inseguimento e la rincorsa all’egoisticale sociale.
2) Il rigetto e la fuga dal sacrificale sociale.
Due fenomeni simultanei e comunicanti. I due movimenti
non sono lasciati alla loro evoluzione naturale, ma vengono
accelerati da mezzi in fluentissimi.
1) La crescita vertiginosa dei rapporti sociali: una vita più
fuori che in casa. Gli spostamenti sono facilissimi.
2) Anche quando la persona è in casa viene immessa
comunque nella società: lo fanno i giornali, la radio, la
televisione. Il sociale invade la casa.
3) La pubblicità lancia la persona nella corsa egoisticale
sociale.
La persona si sente il sacrificale alle spalle e se una paura
rimane per quel finale irremovibile della vita, glielo scioglie
con una dolcezza promessa pure alla morte finale. Stiamo
marciando verso la pace egoisticale sociale. Lo sanno i
movimenti politici e sindacali, che per comporre il loro potere
abbisognano del consenso delle masse. Parola d’ordine:
non contrastare, ma favorire la pace egoisticale sociale.
Anche la Chiesa si è lasciata prendere la mano dal consenso
religioso sociale. Parla prevalentemente di giustizia, di carità,
di diritto, mentre sulla sacrificalità umana va scendendo
il silenzio. I preti non parlano più di rinuncia, di mortificazione.
Quello che fa la prima pace (famigliare) lo fa anche la
seconda (sociale). Una pace che porta allo sfacelo e alla
distruzione della società. La salva solo la pace sacrificale.

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