Ottavo dono: pace rinnovata: la cristiana.
La pace mondana egoisticale va contro quella cristiana. IlFiglio ottiene una parzialità di vita per volgerla in pienezza
mediante il sacrificio, da cui matura una metamorfosi
personale ed ecclesiale.
La prima: pax Cristi. La seconda: pax cristiana.
Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la pace egoisticale,ed ecco una pace sacrificale. Sono venute a confronto,
e ne sono emerse le profonde diversità: 1) Origine diversa: la mondana dal mondo, la cristiana da
Cristo.
2) Destinazione diversa: l’una è per qui, l’altra è per lassù.
3) Modo diverso: l’una non ha sacrificio, l’altra sì.
4) Funzione diversa: l’una serve alla vita qui, l’altra alla
pienezza di vita di là.
5) Contenuto diverso:l’una accresce la morte dell’amore,
l’altra la vita.
Dal confronto la pace egoisticale o mondana esce fuori
totalmente bocciata, mentre la sacrificale o cristiana vi
esce promossa a pieni voti. La cristiana domanda di poter
sostituire la mondana. Presentandola l’abbiamo definita:
‘pienezza di vita’. La vita presente non è pienezza, ma è
sola potenzialità di vita: è una vita parziale. Tutto ce lo
dice: incomincia e finisce, il percorso è carico di fatica, di
incertezze, di sconfitte, ed è enormemente appesantito da
ogni sorta di male sempre pronto a scoppiare. Eppure noi
una vita così vistosamente parziale la sentiamo talmente
totale da non voler lasciarcela strappare.
È opera satanica realizzata mediante l’amore Paterno che
ci ha egoisticizzato. Ognuno di noi ama unicamente questa
vita, e non pensa che così si candida alla perdizione.
Noi che non vogliamo una vita presente parziale andiamo
a urtare contro Cristo, il quale ha domandato a Maria proprio
una parzialità di vita. Gesù nasce e muore, cresce faticosamente
nel lavoro quotidiano. Conosce la fame e la
stanchezza, soffre per una ostilità infrangibile della sua
Chiesa. Può e fa azione di vita su ogni infermità e su ogni
decesso che incontra. Ci verrebbe da pensare che almeno
Lui poteva perpetuare una vita parziale. Non lo ha assolutamente
fatto e neppure desiderato. È venuto in parzialità
di vita, per trasformarla in pienezza di vita. Di qui la sua
metamorfosi Figliale. Per compierla dispone di un amore
che noi non abbiamo: di un amore sacrificale dalla forma
personale. Con quell’amore Figliale ama espropriarsi per
cedersi in mano a un amico che lo consegna alla Chiesa
acquirente, e da questa si lascia distruggere fisicamente,
moralmente, messianicamente e divinamente con distruzione
totale, pubblica e ufficiale. Un sacrificio totale di
una vita parziale. Con un simile sacrificio che non può non
farci strabiliare, Lui consegue una duplice metamorfosi:
1) L’una personale: trasformazione in pienezza di vita
della sua parzialità devotamente sacrificata in silenzio
e con amore. La sua inaugurazione è nella risurrezione
di un corpo spiritualizzato e pneumaticizzato: è lo
Pneuma della sua vita: è la Pax Cristi. Così l’ha conseguita,
non in modo diverso.
2) L’altra ecclesiale: trasformazione in ecclesiale del suo
spirito beneficale liberamente e devotamente sacrificato.
Non si dà il beneficio di una vita presente perennizzata, ma
sacrifica la sua beneficalità volta al presente. La Pax cristiana
è pronta per tutti coloro che conoscendo l’arte della
metamorfosi cristiana la sanno perfettamente applicare.
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